BOZZA - A VOLTE SIENABOZZA - A VOLTE SIENA

Il mistero della città viene dalle sue strade, strette in curve, girate le une sulle altre, a forma di spirale o di chiocciola (…) infilando una strada si ha l’impressione di costeggiare, senza vederla, una strada più interna; e di compiere il giro della città, pure in uno spazio ristretto, seguendo un numero infinito di itinerari. Così ogni strada ha un doppio fondo, un segreto, e quasi un retroscena che l’accompagna. E’ questo il primo e il più grande incanto di Siena.

Guido Piovene

Poi v’è la terra senese, che è proprio di quel colore che i pittori chiaman «terra di Siena», e la ritrovi nei capelli delle donne, nelle nuvole, nelle chiome degli alberi, nello stesso cielo, in quel cielo terroso dove ondeggiano le crete d’Asciano: per quella virtù che hanno i senesi di mescolare le cose celesti alle cose terrene e di rifare il cielo con la stessa materia di cui è fatta la terra lungo l’Arbia, l’Elsa e l’Orcia, strani vecchi siedono a riposare ai piedi degli olivi, discorrendo di semine, di raccolti, di miracoli, e hanno gli occhi bianchi e fissi. Sembrano corpi vuoti, vane forme, argentee pelli di biacco.

Curzio Malaparte

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