UNA DISCRETA FIGLIOLA

Sono passati cinque giorni da quando sono in casa dei miei parenti in paese quando decido che è l’ora di ritornare dai miei compagni che si trovano ancora al capanno di Manlio.
Quindi, insieme a Mina, che è venuta a trovarmi, pensiamo ad una soluzione per farmi uscire dalla fattoria senza essere visto e, soprattutto, riconosciuto. Infine si decide, su proposta di Mina, di travestirmi da donna e di uscire di giorno con lei. Mi lascio convincere e Mina mi procura tutto l’occorrente. Sotto la sapiente regia di Mina mi trasformo in una discreta figliola. Così, a pomeriggio inoltrato, usciamo di casa. Le poche persone che incontriamo lungo la strada che va al torrente ci guardano con curiosità non rendendosi conto di chi sia quella sconosciuta insieme a Mina. Camminiamo abbastanza spediti nonostante le mie scarpe con il tacco a zeppa ed è ancora giorno quando arriviamo al capanno di Manlio. Suggerisco a Mina di fare uno scherzo ai nostri compagni. Le dico di andare avanti e di annunciare una signorina che vuole salutarli, così fa. Il primo ad uscire è Vasco Zazzeri che nel vedermi deve essere rimasto molto colpito perché, assai confuso, si pulisce la mano ai calzoni prima di porgela, di fronte a questo imbarazzo di Vasco e mentre tutti gli altri stanno uscendo, io e Mina ci lasciamo andare ad una risata non potendo più sopportare la comicità di quella situazione“.
Guido Lisi.
8 gennaio 2018 in occasione del 73° anniversario che ricorda la partenza dei volontari di San Gimignano per il fronte, l’8 gennaio 1945.
Guido osserva l’opera “Guido Lisi” di Irene Lupi, istallazione audio-visiva premiata al concorso TU 35 Expanded al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, che lo ritrae vestito da donna, espediente gli servì per raggiungere i compagni e per non essere catturato dai fascisti.
(Le torri, il bosco, il fiume – Storia tra diario e ricordi del partigiano Guido Lisi)
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