La bellezza nitida … lettera dal carcere a Manara

di Roberto Vittori

Ho il compito di presentarLe le foto dei disegni fatti da un giovane che come me è qui detenuto. E’ un compito arduo, premesso che ho cercato di vivere come spettatore questa mia unica e relativamente breve esperienza detentiva, ma i disegni di questo giovane autodidatta mi hanno completamente spiazzato.

Conosco abbastanza la sua arte fatta di caos ed imprevisti, della vita colma di sorprese impensabili proprio per questo belle, piene di noia e di sbalzi creativi che risvegliano la meraviglia necessaria per compiere il fantastico viaggio della vita. Conosco la bellezza nitida del suo tratto che ogni volta suscita in me stupore per la straordinaria autenticità che dà ai personaggi, alle espressioni e alle loro forzature, magistralmente volute, che danno al realismo del tutto un aspetto a volte grottesco. Sono apprezzamenti che lei ha già sentito milioni di volte, che nulla di nuovo aggiungono alla sua arte, quello che probabilmente può essere nuovo anche per Lei … è quello che ha colpito anche me: LA FORZA DELLA SUA ARTE.

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Sì! perché il ragazzo che copia su di un blocco notes le raccolte delle sue storie con il solo aiuto di un foglio e una biro, vuole migliorarsi, il disegno lo fa ondeggiare tra vita e fantasia, lo isola dal mondo, gli permette di vivere tra sogno e realtà in una dimensione sospesa nel mondo onirico… quasi fosse un suo personaggio.

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Non so quanto potrà fare o dare, ma per me scriverLe è stata una necessità quasi fisica… forse nella speranza di stimolare in Lei il seme della curiosità…e magari farLe nascere il desiderio di dare un consiglio, un aiuto a realizzare il suo desiderio di continuare a sognare e imparare le tecniche del disegno… e se vuole, perchè no? Incontrarlo.

La ringrazio per la pazienza.

 

 

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